Programmare un restyling della propria abitazione o dell’ufficio è sempre un’impresa emozionante, che regala adrenalina, grandi aspettative e, soprattutto, una grande voglia di rinnovare che si riflette, poi, anche a livello psicologico, man mano che si staziona all’interno dei locali modificati, resi più belli, funzionali ed adatti a chi li abita.
Ma, come abbiamo visto, senza i consigli e l'”occhio esperto” di un Interior Designer non solo ci si espone al rischio di commettere errori madornali, ma si può anche incappare in spese aggiuntive impreviste che possono far salire, e di parecchio, il budget iniziale; senza contare che il risultato finale potrebbe non essere soddisfacente come sognato.
Tuttavia, qualunque sia la scelta che si intraprende in questo senso, è importante tenere ben presenti alcune linee generali per evitare di “strafare”, ottenendo un’abitazione (o un luogo di lavoro) troppo misto, confusionario, che non comunichi nulla di rilassante ed ordinato alla vista ma, anzi, caos e disordine, nonostante, magari, tutto sia pulito e ineccepibile.
Linee guida generali
Una prima raccomandazione riguarda la scelta dello stile che deve impersonare l’ambiente: miscelarne troppi risulta, sempre, di cattivo gusto, per cui meglio scegliere un’unica ispirazione a cui rifarsi (che sia moderna, classica, etnica, minimal…), osando soltanto nelle camere dei ragazzi, che possono “stonare” dal resto con colori, pitture, decori e richiami differenti; i bambini, si sa, amano un ambiente giocoso ed i ragazzi non sempre gradiscono uniformarsi al resto della casa, soprattutto nella complicata fase adolescenziale!
Veniamo, ora, ad un altro tassello importante: la scelta dei colori.
Una casa luminosa è l’emblema dell’accoglienza per chi la abita e per gli ospiti, ma c’è, nell’età moderna, anche un rifarsi a tonalità diverse, eccentriche o, magari, addirittura scure. In questo caso bisogna saper dosare sapientemente le sfumature e giocare con i colori sulle pareti, il soffitto ed il pavimento, oltre che con l’illuminazione naturale, proveniente dalle finestre, e quella artificiale, organizzata dentro casa, per evitare che si crei un ambiente troppo cupo e sfavorevole, psicologicamente, ad un qualunque tipo di attività conviviale. Alla lunga, avere un ambiente troppo scuro potrebbe davvero stancare, con l’ovvia conseguenza di dover spendere altri soldi per ulteriori modifiche! Quindi, meglio agire nella maniera giusta sin dall’inizio per ottenere un risultato ottimale, anche perchè, al rovescio della medaglia, c’è il fatto che ambienti in penombra possono risultare anche particolarmente intimi! La parola d’ordine per intervenire in queste situazioni, quindi, deve essere: competenza.
Un altro errore comune che si commette è quello di esagerare con mobili e accessori o, al contrario, dare all’ambiente un tocco di freddezza proprio per la paura di unire troppi elementi insieme.
Come si suol dire, “in medio stat virtus“, l’importante è seguire un filo conduttore che colleghi i vari ambienti e il proprio gusto, scegliendo opportunamente tutto quello che si desidera e collocandolo nella maniera migliore possibile, oltre che funzionale.
Una casa “museo”, piena di roba accatastata in vari punti, non solo non risulterà accogliente ma è molto difficile da tenere pulita ed ordinata, esattamente come un ambiente troppo minimal comunica all’esterno glacialità: l’idea, quindi, è di progettare tutto preventivamente, magari sfruttando anche i software a disposizione degli Arredatori d’Interni, in modo da “vedere” le modifiche prima ancora che vengano apportate. Un piccolo miracolo che solo l’avanzata tecnologia poteva fornirci!