Ormai l’esigenza di un secondo bagno, anche negli appartamenti più piccoli, è diventata piuttosto diffusa. Persino per piccoli nuclei familiari, coppie senza figli e single… il motivo?
Di solito uno dei due bagni è adibito per gli ospiti o per la zona lavanderia, lasciando l’altro libero di essere utilizzato all’occorrenza, sempre pulito ed in ordine.
Ecco perché è importante, sin da subito, capire se un secondo bagno può essere ricavato, in che modo e, soprattutto, con quali passi obbligatori da seguire per non fare alcun tipo di abuso.
Abbiamo pensato quindi di schematizzare in step tutto quello che, in casi come questo, andrebbe fatto.
Contattare un professionista
Intervenire sulla planimetria della casa, per una modifica così importante come quella di creare un nuovo servizio, richiede le autorizzazioni necessarie.
Per questo motivo, non secondo al fatto di mettersi in mani competenti e qualificate, è sempre meglio affidarsi ad un professionista: un geometra o un architetto che si occuperà di consigliarvi e definire anche tutta la faccenda burocratica. Sicuramente è una parte importantissima dell’operazione, se non si vuole rischiare di ricadere in un abuso e, soprattutto, per star tranquilli che si sta agendo in piena regola.
Agire nel rispetto delle regole
Prendersi l’incarico di pagare un professionista perché tutto venga fatto a norma di legge è sicuramente un ottimo investimento per la propria sicurezza, ma informarsi a prescindere lo è ancora di più.
Bisogna quindi ricordare che per effettuare i lavori di rito nell’appartamento, bisogna attenersi al regolamento edilizio previsto dal Comune di appartenenza dell’immobile.
Da comune a comune, infatti, possono esserci piccole ma importantissime varianti da tener presente, anche se, a livello nazionale, le info da tenere sempre a portata di mano sono:
- Il WC non può comunicare con cucina e living room (ideali sono un antibagno che può anche contenere un lavabo, un corridoio o altri escamotage edilizi che possano “svincolare” i vari locali tra loro);
- L’unica camera con cui il secondo bagno può comunicare è un locale della zona notte;
- Se non è prevista una finestra, il secondo bagno dovrà avere un sistema di aerazione forzata, come un aspiratore.
Sfruttare gli impianti esistenti è l’ideale!
Di solito, se possibile, i due bagni si realizzano vicini, anche comunicanti, in modo da sfruttare gli stessi impianti: si ottengono così due vani separati ma funzionanti grazie alle stesse strutture preesistenti.
In effetti, la presenza di un WC implica l’allaccio a uno scarico e una pendenza sufficiente per far confluire le acque, per cui il progettista saprà sicuramente come intervenire.
Nel caso in cui, però, lo scarico di casa sia troppo difficile da raggiungere si può valutare l’installazione di un sanitrit, ossia un trituratore in cui i rifiuti diventano liquidi e poi vengono “mandati” in tubature di dimensioni inferiori, raggiungendo le fogne grazie ad una pompa elettrica. A mali estremi, estremi rimedi!
Scegliere un’impresa specializzata: no ai tuttofare
Se ci si rivolge a personale qualificato si farà, sicuramente, l’investimento migliore.
Esistono molti (non) addetti ai lavori che promettono prezzi convenienti e tempi brevi di consegna del lavoro ma, spesso, le loro promesse non vengono mantenute a causa di imprevisti che non sono in grado di affrontare. Oppure, caso ancora peggiore, poiché ci si ritroverà a sobbarcarsi tutta una serie di doveri che, invece, un’impresa seria e qualificata avrebbe estinto da sola.
Poiché si sta “sconvolgendo” la planimetria di casa per un lavoro che, nel migliore dei casi, segnerà tutto il futuro di chi abita l’immobile, è meglio non farsi abbindolare da personale non qualificato. Ricordate: non è sempre oro quello che luccica!